giovedì, maggio 29, 2008

Paris at night


Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte
Il primo per vederti tutto il viso
Il secondo per vederti gli occhi
L'ultimo per vedere la tua bocca
E tutto il buio per ricordarmi queste cose mentre ti stringo fra le braccia.

Jaques Prèvert


ps: non potevo non scrivere la mia poesia preferita.

A night in train


InterCityNotte Venezia - Lecce, vagone 12, posto 91 vicino al corridoio; nella notte tra lunedì e martedì e li che avrei trascorso le mie ore insonni, meditando sulle piacevoli feste oramai trascorse e sugli impegni lavorativi che mi attendevano all’arrivo.

Entro nello scompartimento e lo scopro già occupato da cinque ragazze baresi, età tra i 20 ed i 25 anni, reduci da una vacanza sulla laguna, tutte stese sui sedili uniti tra loro ed aggrovigliate in un lacoontico gruppo per ovviare allo scarso riscaldamento del vagone.
Mi siedo nel sedile a me riservato, inebriato da profumi di pelle ambrata e travolto dall’entusiasmo della gioventù anelante nuove esperienze, mi accoccolo in una posizione a metà tra il contorsionista e il fachiro e mi preparo alla notte insonne piazzando testa e busto sotto il giaccone appeso per schermare gli occhi dalla luce e le orecchie dai rumori.
Passa il tempo ed ogni tanto cambio posizione per evitare di anchilosarmi definitivamente, ogni tanto precipito nel baratro del dormiveglia, subito richiamato alla realtà da una fitta alla schiena, dall’aspro odore delle pastiglie dei freni che sfrigolano sacrificandosi nel loro immane lavoro, dalle brusche ripartenze del lungo convoglio, dalle lancinanti luci che illuminano spettrali stazioni sparse lungo la linea adriatica.
Sono li e ad un certo punto una fitta di terrore e di piacere trapassa il mio ventre... la giovane e procace vicina di posto, nel cercare una posizione più comoda al suo sonno ristoratore e forse inconsciamente un po’ di calore umano ha piazzato i suoi torniti glutei, appena fasciati da un nero fuseaux, tra la mia coscia ed il mio bacino... il nume tutelare che è in me combatte aspramente la lussuriosa tentazione che la laida bestia che abita i miei chakra inferiori tenta di trasformare da fantasia in realtà... passano interminabili minuti... uno scossone del treno, un contatto ancor più netto e travolgente e la fanciulla si desta dal suo sonno, innocente e disturbato come quello della protagonista della favola de “La principessa sul pisello” (ogni riferimento è – ovviamente – puramente casuale...) mi guarda con occhioni da cerbiatta e mi fa: “Mi scusi se le sono finita addosso, l’ho disturbata?
Cosa rispondere a questa lolitesca domanda? Togliere il guinzaglio alla belva affamata di carne e succhi o considerare il tutto come una prova a maggior gloria della Via all’ascesi liberamente scelta?
Rispondo: “Disturbato no, anzi... è stato un piacere... l’importante è che sia chiaro che sia stata lei a finirmi addosso, non vorrei mai essere additato come “il maniaco dell’Adriatica”, mi manca solo questa...
Lei sorride maliziosa, giovane ma già consapevole della sua avvenenza, si ristende, distante ma non troppo, ed io rimango li, fermo, richiamando alla mente l’immagine del mio anziano precettore, implorandolo che benigno vegli e vigili sul candore della mia coscienza e su quello della mia fedina penale.

Random track: Doobie Brothers - Long train runnin'.

Amo in te

l'avventura della nave che va verso il polo
amo in te
l'audacia dei giocatori delle grandi scoperte
amo in te le cose lontane
amo in te l'impossibile

entro nei tuoi occhi come in un bosco
pieno di sole
e sudato affamato infuriato
ho la passione del cacciatore
per mordere nella tua carne.

amo in te l'impossibile
ma non la disperazione.

Nazim Hikmet

Dedicato a coloro che credono alla comunicazione tra i sessi

SAPER ASCOLTARE

Un uomo sta guidando su una tortuosa e stretta strada di montagna. Una donna guida sulla stessa strada ma in senso opposto. Nel momento in cui si incrociano, la donna apre il finestrino dell’auto e gli grida: “Maialee!!”. L’uomo, per un attimo interdetto, apre prontamente il proprio finestrino e risponde: “Puttanaaa!!”.

Appena l’uomo gira il tornante successivo va a sbattere contro un grosso maiale fermo al centro della strada…

Morale femminile: se solo gli uomini sapessero ascoltare…
Morale maschile: se solo le donne sapessero comunicare…

CHI LA FA L'ASPETTI

Non avevo mai capito perché i bisogni sessuali degli uomini e delle donne sono così differenti. Non avevo mai capito tutte quelle storie di Marte e Venere. E non avevo mai capito perché gli uomini riflettessero con la testa e le donne con il cuore.

Una notte della settimana scorsa mia moglie e io ci siamo coricati, abbiamo cominciato a stuzzicarci sotto le coperte cominciando a palpeggiarci un po’ ovunque… Io ero già “acceso”, e credevo fosse reciproco dato il carattere esplicitamente osé delle nostre carezze… Ma in quel preciso momento mi dice: “Ascolta… ora non ho voglia di fare l’amore, ho soltanto voglia che tu mi stringa forte tra le tue braccia, mmh?”; e io le ho risposto: “Cosa?!?”. Allora lei, scocciata, mi ha detto le parole fatidiche: “Tu non sai entrare in connessione con i miei bisogni emotivi di donna”. Alla fine ho capitolato e, rassegnato, mi sono detto che quella notte non avrei avuto del sesso, così mi sono addormentato.

Il giorno seguente siamo andati a fare shopping al centro commerciale. Io la guardavo mentre provava tre vestiti belli, ma molto cari. Siccome non riusciva a decidere, le ho detto di prenderli tutti e tre. Allora, tutta emozionata e stimolata dalle mie parole comprensive, mi ha detto che avrebbe avuto bisogno anche di un paio di scarpe con cui portarli, ma che costavano 600 euro, al che le ho detto che tutto sommato mi sembrava giusto.

Dopo siamo passati in gioielleria, da dove è uscita con dei braccialetti tempestati di diamanti. Poverina… se l’aveste vista… era emozionatissima! Penso che credesse che stavo impazzendo, ma, a dire il vero, non è che se ne preoccupasse molto…

Credo mi stesse mettendo alla prova quando mi ha chiesto un carissimo set di mazze da golf professionale; ma ho distrutto tutti i suoi schemi mentali quando le ho risposto ancora una volta di sì.

A questo punto era quasi eccitata sessualmente… avreste dovuto vedere il suo viso! È in quel momento che col suo più bel sorriso mi ha detto: “Andiamo alla cassa!”. È stato difficile trattenermi dal ridere mentre le rispondevo: “No amore, credo che ora non ho voglia di comprare tutta questa roba”. Avreste dovuto vedere la sua faccia, davvero! È diventata pallida, e lo è restata quando ho aggiunto: “Voglio soltanto che tu mi stringa fra le tue braccia!”; e mentre il suo viso cominciava a riempirsi di collera e odio, ho semplicemente aggiunto: “Tu non sai entrare in connessione con i miei bisogni finanziari d’uomo”.

Credo che non farò più sesso fino al 2053, ma volete mettere la soddisfazione…

DESCRIZIONE E SINTESI

GLI APPUNTI SUL DIARIO DI LEI
Questa sera sono uscita con il mio ragazzo, e l’ho trovato un po’ strano.
Io avevo passato il pomeriggio con le amiche, ed ero arrivata in ritardo, ma lui non mi ha detto nulla.
La conversazione non è stata un granché, allora gli ho proposto di andare in un luogo più intimo.
Siamo andati in un bel ristorante, ma anche durante la cena lui continuava ad essere assente.
Gli ho chiesto se avessi fatto qualcosa di sbagliato, lui ha risposto di no, ma io non ne ero molto convinta.
Tornando a casa, gli ho detto che lo amavo tanto, e lui mi ha abbracciato forte senza dire parola.
Non capisco il suo comportamento e sono molto preoccupata.
Arrivati a casa ero convinta che volesse lasciarmi, ma lui ha acceso la TV continuando a rimanere in silenzio.
Sono andata a letto e stavo scoppiando in lacrime, quando è arrivato anche lui e si è sdraiato vicino a me.
Abbiamo fatto l’amore è stato bellissimo, ma quando abbiamo finito continuavo a pensare a questo momento difficile.
Volevo palare con lui della nostra situazione, ma si è addormentato dandomi la buonanotte.
Ho pianto per tutta la notte, e sono convinta che lui abbia un’altra. La mia vita è un disastro!

GLI APPUNTI SUL DIARIO DI LUI
Giornata di merda al lavoro. Stasera gran trombata.

Alicante


Un'arancia sulla tavola

Il tuo vestito sul tappeto

E nel mio letto tu

Dolce presente del presente

Freschezza della notte

Calore della mia vita.

Jaques Prèvert
Prèvert visitò la Spagna nel 1936, insieme all'attrice Jaqueline Laurent

Istruzioni di seduzione: buttate via il cervello



Una stronza lo sa. Oserei dire lo ha sempre saputo. Sa come sedurre gli uomini, evitando di usare quello che comunemente tutte le donne si ostinano inutilmente di utilizzare utilizzare: il cervello. Vi hanno detto che per tenere accanto un uomo bisogna mostrare di avere cervello?
E davvero ci credete? Niente di più sbagliato. Si vede che ancora credete nelle favola di Biancaneve.
Del vostro cervello, gli uomini non se ne faranno niente. Per non parlare, di donne che ostentano ai propri uomini, letture intellettuali. "Caro, ho letto la storia d'Italia di Montanelli. Che dici, te lo ripeto? Sono stata brava?"Bravissima direi, sarebbe come andare a letto con Wikipedia.
Del vostro cervello, gli uomini non se ne fanno niente. E' solo d'intralcio, li mette in competizione ed in soggezione. Anzi, consiglio di zia Liv, se davvero pensate di averlo, tenetelo ben nascosto.
Fategli credere di essere stupide. Gli uomini adorano le stupide, le finte ingenue.
Guardate Marilyn Monroe, simbolo di seduzione per eccellenza. Eppure non era certo stupida. Per cosa credete che fosse apprezzata? Per il cervello?
Pazze! Pazze e terribilmente ingenue, se credete di sedurre mostrando di avere il cervello.
Certamente la seduzione passa attraverso il cervello. Perché é il cervello a recepire gli stimoli, a recepire il dogma, delle parole liquide, sussurrate, accennate ma non del tutto svelate. Bisogna saper stillare gocce di disistima, da compensare con attimi di delicate elargizioni. Solo in questa fase entra il cervello. Una stronza tutto questo lo sa. Lo fa senza neanche rendersene conto. Il trucco é tutto qui.

martedì, maggio 27, 2008

Odi et amo


Preferisco un no di lei ai mille si delle altre. Amo le sue impertinenze, amo il suo sguardo freddo e duro, amo l'odio che mi porta, amo il male che mi fa...

Ravier in Quelle che prendiamo tra le braccia di Henry de Montherlant

Per ridere un po'

Da cosa si riconosce una stronza? Beh, da tanti fattori, tra i quali il dimostrare la sua essenza anche nei momenti topici della vita.
A seguire, un tipico esempio, per sorridere un po'...

Una signora ha appena partorito un bimbo e il dottore le dice: "Signora, devo dirle una cosa importante su suo figlio!".
La signora si mette subito a sedere e chiede: "C'è qualcosa che non va?? Come sta?".
"Tutto bene, pero' suo figlio e' un po'... come dire... diverso: e' un ermafrodita!".
"Scusi, che significa??". "Be', che ha caratteristiche... ehm... sia maschili, che femminili!".
La signora impallidisce: "Oh, cielo!! Cioè avrà sia il pene, che il cervello??"

Dedicato a Sharon Stone, sempre sia lodata!

domenica, maggio 25, 2008

Risveglia la stronza che c'è in te!

Sono le 14.48. Una splendida domenica soleggiata...una domenica che momentaneamente non mi rivela nulla di entusiasmante. Anzi. Sono tornata questa notte all'una da Riace dove si è tenuto il Patto di Mutuo Soccorso: un' occasione di confronto tra tutte le realtà italiane che lottano per la tutela del proprio territorio. Ci sono andata per due motivi: faccio parte del Presidio Permanente No Discariche di Grottaglie e questo,per me, sarebbe stato un motivo di crescita "personale" ; l'altra motivazione è che avevo bisogno di schiarirmi un pò le idee, e due giorni lontano dalla propria casa e dai propri problemi sarebbero stati per me l'ideale. E così è stato.
In questi giorni ho avuto modo di approfondire il rapporto di amicizia con i compagni del Presidio, di integrarmi meglio a loro, di vedere una realtà totalmente differente da quella in cui vivo e cioè Riace "la città dell'accoglienza" dove qui gli immigrati vengono accolti senza alcuna discriminazione e possono proseguire la loro vita nel miglior modo possibile. (Ho fatto alcune foto con un bambino fantastico!...non so il nome però...chiedo perdono).
Miei cari confidenti, in questo periodo la mia vita è soggetta ad una serie di cambiamenti, e cioè (li scrivo nell'ordine in cui sono avvenuti):
1) essendo la testa calda della famiglia faccio sempre le cose più improbabili che possano esistere, così di nascosto dai miei ho fatto il tatuaggio (quando mia madre lo ha scoperto... "apriti cielo"!!);
2) ho lasciato il mio storico fidanzato: eh si...dopo 4 anni di clausura, dopo un anno di sofferenze ho ripreso la mia vita in mano per dire "BASTA" e mandarlo con un bel calcio nel di dietro a quel paese;
3) ho rinnovato il mio look: ebbene si, sono passata dal mio castano naturale ad un bel cioccolato ( che mi dona moltissimo tra l'altro);
4) ho incontrato una nuova persona che finalmente ha fatto "risorgere" quella che ero io un tempo...cioè la stronza!
5) mi sono trasferita a Bari in quanto studio lì.
Ed è del penultimo punto che voglio parlarvi. Tutto è cominciato "una notte buia e tempestosa", e sinceramente, dopo quella notte, non avrei mai creduto che sarebbero passati 3 mesi. I primi mesi li ho vissuti con un certo distacco, senza lasciarmi trascinare...non mi aspettavo niente. Invece, da un pò di tempo le cose diventano pian piano più "serie" (se così si possono definire) e io (rullo di tamburi please)...mi sto affezionando a lui! Anche lui si sta legando in un certo modo (tutto suo)...però (c'è sempre un però porca paletta) ultimamente una "presenza del piffero" credo che voglia insinuarsi tra noi. E ciò mi ha mandata in crisi. Devo ammettere che questa cosa mi ha creata un pò di problemi...ma da vera stronza dovrei non pensarci e non crearmi alcun tipo di film. Viverla serenamente come ho sempre fatto, incentrandomi solamente su me stessa e su "noi"...(se esiste un noi ovvio). Io, da parte mia, ci tengo, spero che continui, e se dovesse andare avanti darò tutta me stessa. Come ho sempre fatto. Perchè io sono fatta così.

venerdì, maggio 23, 2008

Strangelove



Mie care ragazze,pubblico oggi quella che è la mia canzone preferita,la canzone che mi ha accompagnata in momenti non molto "happy" della mia vita...come del resto anche ora.Dovrei comportarmi da vera stronza (quale sono) ma non ci riesco...
"riusciranno i nostri eroi a farla franca? O sarà franca a fare i nostri eroi?".Lo sapremo la prossima puntata...

martedì, maggio 20, 2008

Stronze si ma nel modo giusto

Si fa presto a dire stronze.. ma perché si sente la necessità di imparare a essere stronze?
magari questo post non diventerà popolare, ma dobbiamo essere oneste e guardarci bene in faccia (e dentro) e avere il coraggio a volte di dirci che siamo delle cretine totali o che quelle che crediamo nostre amiche lo sono ... e non c'entra imparare o meno a essere stronze.

Andiamo per gradi però...

Ci sono vari tipi di donne.. due agli estremi opposti e un terzo tipo di cui voglio parlare in questo post:
  1. ESTREMO 1 => quelle che stanno bene così.. che cambierebbero qualcosa ma sono solo ritocchi, sanno cosa vogliono e non hanno paura di cosa vedono allo specchio... e queste non sanno nemmeno dell'esistenza di questo blog (beate loro!!!)
  2. ESTREMO 2 => poi ci sono le stronze vere. Quelle vere. Quelle proprio bastarde dentro, quelle con un pelo sullo stomaco che ci fanno parrucche per tutti i cinesi calvi ... e anche loro di questo blog o non sanno l'esistenza o se lo conoscono ci guardano con pietà...
  3. e poi eccoci a quelle che non hanno capito niente e si piangono addosso sperando di "imparare a essere stronze"... ma non hanno ancora capito che il processo richiede una analisi che a volte è difficile da fare, perché prevede l'ammissione della propria stupidità e superficialità.
Si perché questo terzo tipo di donne si circonda di donne che soffrono come loro (oppure niente) e di uomini che cercano solo le "trombamiche" o che peggio sono sfigati come le donne di cui sopra.. quindi ricadono ancora nella categoria del "circondarsi di sofferenza oppure niente".
Ma la cosa brutta è che se una "donna sofferente" dell'entourage dell'aspirante stronza smette di soffrire.. questa cambia pelle agli occhi della nostra candidata, diventa l'eletta irraggiungibile invidiata e, per questo, scartata dal gruppo delle "amiche" solo perché non soffre più.. fa niente se è una vera amica, se è una che se la chiami nella notte scappa dal letto in cui dorme e corre in farmacia per loro o le porta in giro a trovare un po' di pace.. fa niente perché ormai, agli occhi di questa categorie di donne, l'amica è una che non le capisce più, che non soffre e quindi non più degna di niente.

E qui il brutto:

queste signore della categoria 3, fanno carte false per il primo uomo che passa loro vicino, che se le tromba e poi non le considera. Fanno km solo per raggiungerlo, convincendosi che lui le stia imparando ad amare mentre a caratteri cubitali si legge che le hanno "convocate" per una "sveltina".. e nemmeno pagando un hotel a volte.. no, magari si fanno fare un "blow job" in auto dopo che la candidata 3 ha fatto 200km per raggiungerli..

E poi tornano meste meste a casa loro, in attesa di una chiamata che, se fossero fortunate, non arriverebbe mai, ma che invece al prurito successivo dell'uomo di turno arriverà eccome e le convocherà di nuovo e loro andranno e si sentiranno depresse.

Il brutto in tutto questo è che nel frattempo le donne di categoria 3 si sono perse la felicità che l'amica voleva condividere con loro, si sono sentite stanche di gioire con l'altra amica, sono state chiuse in casa ad accusare gli uomini di essere genericamente dei bastardi, quando invece sono loro causa del loro male. Loro che non rispettano se stesse che non sanno dare le priorità giuste, che si abbrutiscono dietro a recriminazioni autolesioniste, e che accusano il mondo di non capirle..

ma come possono gli altri rispettarle o amarle quando sono loro per prime che non rispettano nessuno e nemmeno loro stesse?? che non proteggono i loro principi (sempre che li abbiano) e i loro affetti?

Allora care amiche di categoria 3 vi consiglio di guardarvi bene allo specchio, di fare una scaletta delle priorità e la prossima volta che dovete scegliere se spendere una giornata con una amica o un'ora a fare sesso orale a uno stronzo (magari anche impegnato) dall'altra parte del mondo.. rifletteteci! e sbattetegli in faccia i vostri principi, non cedete e vedrete che prima o poi smetterete di trovare trombamici, vi accorgerete degli amici veri e forse avrete anche il coraggio di trovare qualcuno che vi ama e vi rispetta davvero ... e se non lo trovate? avrete comunque una sensazione di orgoglio e di benessere quando vi guardate allo specchio, quando passerete una serata a casa della coppia di amici sposati che hanno appena avuto un figlio e riderete delle donne di categoria 3 - come eravate voi - che credevate amiche e che quella sera per il battesimo del figlio dell'amico comune sono scappate dallo stronzo di turno che se le è trombate perché erano il primo numero che gli ha risposto quando hanno aperto la rubrica del cellulare....

lunedì, maggio 19, 2008

Dieci buoni motivi per portare i tacchi a spillo


Nel guardaroba di una stronza Doc i tacchi a spillo non possono mancare.
Semmai, chi proprio non é abituata, sarebbe opportuno che facesse delle prove e si esercitasse, perché nella vita, prima o poi i tacchi a spillo servono sempre.
Dieci buoni motivi per portarli?
Ve li svelo subito.

1) Sono uno dei simboli di femminilità per eccellenza: tutte le donne più affascinanti del presente e del passato, si ricordano anche per i loro tacchi a spillo. Non riuscirei nell'iconologia classica a vedere Marilyn Monroe con le scarpe da ginnastica.

2) Ad esclusione della tuta, si possono abbinare facilmente con qualsiasi vestito, gonna o pantaloni, persino con i jeans.

3) Sfatiamo il mito che la scarpa bassa fa bene ai piedi!
Niente di più errato, anzi io da quando li porto non sento più dolori alla schiena!

4)Esistono on line anche dei corsi per donne che vogliono imparare a camminare con i tacchi a spillo per avere sex-appeal e femminilità.

5) In caso siate in dolce compagnie e vi sentite i piedi stanchi, può essere un buon motivo per farsi massaggiare i piedi.

6) Stando a quanto dice il Sunday time, i tacchi a spillo fanno bene al sesso, infatti farebbero sviluppare i muscoli dell'area pelvica, per questo motivo riescono a tenere elastica e tonica quella specifica parte del corpo femminile.

7) Non è un mistero che i tacchi slanciano e ti fanno sembrare più alta. In più se portati con grazia ti possono dare anche un'immagine eterea.

8) Sono un 'ottima arma impropria in caso di necessità. Bisogna però saper prendere bene la mira. Non sempre é facile colpire il punto strategico.

9) Impazzano su you tube filmati di nuove discipline sportive, dal classico ballo, alla corsa con i tacchi, all' aerobica.

10) Fanno bene anche al portafoglio: i tacchi a spillo se li possono permettere in poche per cui, nei saldi riesci a trovare spesso buone occasioni.

Vi lascio con un aneddoto che mi é successo, un ragazzo mi ha chiesto:

Liv, ma porti sempre i tacchi?
Porto sempre i tacchi. Ho persino le pantofole con il tacco.
Ah che bella battuta!
Non era una battuta. Ho le pantofole con il tacco.
voli londra