UN NO PER LA DEMOCRAZIA
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Una parte del Comunista che è in me, sicuramente unitamente ad altri
milioni di cittadini che la pensano diversamente da me, giudica con favore
alcuni aggi...
giovedì, giugno 12, 2008
Il danno: Un gioco malvagio
Questo brano é tratto da Il danno di Josephine Hart. Narra la storia di un uomo in carriera, che si innamora della futura nuora Anna, una scrittrice di successo, intreccia con lei una relazione all'insaputa di tutti. La storia finisce tragicamente.
Quello che segue é un racconto di Anna, un dettaglio della sua vita non proprio insignificante.
Un avvertimento per tutti coloro che nella vita hanno conosciuto donne pericolose.
"Avevo un fratello Aston. Si é suicidato tagliandosi i polsi e la gola nel bagno del nostro appartamento. Non c' è alcuna possibilità di equivoco. Non fu un grido d'aiuto. Allora nessuno comprese il perché. Te lo dirò io.. Aveva per me un amore non corrisposto e soffriva. Ho cercato di consolarlo con il mio corpo..." Fece una pausa poi continuò interrompendosi spesso. " La sua pena.. La nostra confusione... Si è tolto la vita. Comprensibilmente. Ecco la mia storia, in parole semplici. Ti prego non chiedermela più. Te l'ho detta per dati un avvertimento.
Ho subito un danno. Le persone danneggiate sono pericolose. Sanno di poter sopravvivere. "
P.s. Ogni riferimento a persone e fatti é puramente casuale.
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17 commenti:
Non ci credo, dimmi come hai fatto... è esattamente il passaggio che avrei postato stasera.
Pagina 36 della edizioni Feltrinelli... La Hart con questo libro, insieme a "Il Peccato", ha un posto d'onore nella mia biblioteca personale.
Ho regalato ad amiche ed amici almeno cinque copie di questo libro, perché è illuminante nel capire certe dinamiche.
Liv, se non è telepatia questa...
:-O
Sono una strega baby.....
E poi davvero credi in quello che dico?
Liv ha detto...
E poi davvero credi in quello che dico?
Fino ad un certo punto.
Tengo sempre a mente l'ammonimento di Caio Valerio Catullo in chiusura del Carme LXX
per fortuna io non ho studiato latino...
Un vero peccato, cara fata, un vero peccato...
Pensa che, come notava il mitico prof. Fontecedro, quello che in italiano si dice "ascolto, vedo, imparo", in latino si traduce nel molto più intrigante "audio, video, disco".
Stat rosa pristina nome tenemur
...l'ultima frase l'ho capita alla perfezione!per fortuna sono di larghe vedute...
Anche a me piace Catullooooo!!!
Catullo... il prototipo del poeta sfigato e incazzuso... innamorarsi di Lesbia è stato geniale...
Vedi, mastro che "il peccato" però nn l'ho letto...
Ti consiglio di porre rimedio quanto prima a codesta lacuna. Non è forse all'altezza de "Il Danno", ma è una bella storia di sorelle...
Qualche anticipazione?
http://books.google.it/books?hl=it&id=-YcE72Dr_rsC&dq=hart%2Bpeccato&printsec=frontcover&source=web&ots=Zw-FGWtFOp&sig=JqvoKkn_b0a14iznG1w2gt4XHJs&sa=X&oi=book_result&resnum=1&ct=result#PPA9,M1
con un prologo che è tutto un programma...
Grazie, ma io volevo il riassunto da te. Per quello ci arrivavo pure io, se è per questo. Non sarò stronza solo per puro caso...
La domanda mi era chiara, ma anche una non-risposta è una risposta.
Non amo fare riassunti di romanzi o film perché mi sembra sempre di togliere qualcosa. E' la storia di due sorelle, che più diverse non potrebbero essere. Come ne "Il Danno" due mondi inconciliabili si scontrano senza possibilità di integrarsi ma con il solo risultato che la distruzione dell'uno comporti la morte dell'altro. Forse perché mi sono identificato a suo tempo nell'Io narrante, questo libro è stato molto importante per me, perché mi mostrò, con devastante chiarezza, quanto gli altri possano essere specchio per i nostri mostri nascosti.
Ecco, non è un riassunto e non ho spoilerato troppo. spero vada bene così.
Poi è uno dei pochi libri sotto i 10 euro, già solo per questo meriterebbe un acquisto.
E ci voleva tanto? Bravo prova superata.
No, non ci voleva tanto.
Come ho detto, considero bignami e riassunti una vera jattura. Tutte le cose belle della vita meritano il tempo che è giusto dedicargli.
Tanto poi alla fine l'assassino è sempre il maggiordomo.
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