lunedì, giugno 09, 2008

Se i cinesi hanno conquistato il mondo, non è un caso...

Il magniloquente Visconte di Valmont in un suo rutilante post racconta le sue avventure di nuovo arrivato in terra meneghina. Tra facezie di lavoro e di colazione, segnala l'uscita di una interessante rivista freepress di arte moda e cultura (scaricabile qui) che ospita la traduzione di un suo racconto ed un articolo della viscontessa sua moglie. E' su quest'ultimo, intitolato "A Sud delle Nuvole" che trovate a pag. 14, che attiro l'attenzione delle deliziose lettrici che si macerano nei dubbi relativi ai rapporti con l'altro sesso.
Leggete, meditate e fate tesoro di quanto, in zone della Terra erroneamente ritenute "retrograde", le donne riescono a fare...

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Non mi si apre il pdf!! Ci mette secoli per scaricarloooooo

Carlo ha detto...

A seguire la parte dell'articolo che reputo maggiormente in topic con la "mission" del blog, ma anche il resto della rivista merita (specie il racconto "Cinnamon"...)

Lijiang è la città delle matriarche Naxi, depositarie di una tradizione secolare che sembra riscattare i
soprusi e le discriminazioni subite da milioni di donne. Nella società Naxi la donna ha da secoli un ruolo preponderante: è lei a scegliere il compagno, a guidare la famiglia, a lavorare nei campi. Le matriarche hanno mantenuto e continuano a mantenere il controllo attraverso il sistema dell’azhu (amicizia), che consente loro di avere uno o più mariti e amanti senza l’obbligo di vivere sotto lo stesso tetto. Le donne scelgono i propri compagni in occasione di speciali rituali. Per diversi anni i prescelti potranno soltanto “dormire” con le loro donne, continuando a lavorare e a vivere nelle abitazioni materne. Nella loro casa, invece, le donne hanno una propria stanza personale dove ricevono gli amanti, mentre i maschi, quando ospitati, devono accontentarsi di una camera comune.
Sono loro che detengono le redini dell’organizzazione sociale e propendono verso la poligamia; sono, infatti, un popolo molto libero ed elastico nei rapporti familiari. Le donne esercitano la loro autorità sugli uomini mediante rapporti sessuali piuttosto flessibili e gli eventuali figli vivono nella casa della madre, separata da quella del padre. Non esiste l’istituto del matrimonio, sono le donne che decidono tutto in merito alla gestione dei propri rapporti; l’uomo dal canto suo deve provvedere ai bisogni della donna solo fin quando la relazione permane. Secondo la tradizione di questa etnia, chi detiene il comando nella famiglia è la nonna, e chi eredita il patrimonio familiare è la figlia minore. È facile incontrare in giro gruppi di donne; le vedi assieme e spesso mano nella mano, le vecchiette con le giovani, mentre gli uomini vivono in disparte. I Naxi hanno una struttura matriarcale assoluta, e persino nella lingua il sostantivo femminile indica “forte”, “più grande” o “più importante”. Ma se il potere è nelle mani delle donne, ai maschi resta l’espressione artistica e creativa, senza contare che,
nonostante l’assoluto potere femminile tipico delle società matrilineari, tutti i sovrani Naxi sono sempre stati uomini.

Anonimo ha detto...

Grazie, allora preparo le valige.

Carlo ha detto...

Beh, magari prima conviene dare una occhiata alla fauna maschile del luogo che, mi dicono, non essere granché...

Anonimo ha detto...

Non ci avevo pensato sai?

Anonimo ha detto...

Disfo le valige.

Anonimo ha detto...

Anche io.

Carlo ha detto...

Quale membro permanente del "Comitato Autarchico per la Difesa e la Valorizzazione del Maschio Italico", mi compiaccio della vostra decisione.

Anonimo ha detto...

gli uomini italiani sono un pò polli...ma direi che sono i migliori.

Anonimo ha detto...

Sottoscrivo.

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